mercoledì 10 novembre 2010

16 novembre 2010 INCONTRO "DIFFERENTE"





INCONTRO "DIFFERENTE"


16 NOVEMBRE 2010

ore 19.30

in Via Vallarsa 14a Torino
(c/o Coop. Mirafiori)


Siete tutti invitati a partecipare al nostro incontro per conoscersi a vicenda, proporre, "denunciare", o.... semplicemente chiaccherare..... vedendo e partecipando al cambiamento dell'Associazione culturale Differentità!

Ingresso LIBERO


martedì 2 novembre 2010

sabato 23 ottobre 2010

25 settembre 2010. mobilitazione degli educatori comunali di Torino

Ci è pervenuta la notizia di questo presidio
Presidio delle lavoratrici/ori dei servizi sociali del Comune di Torino (OSS, Educatori, Amministrativi, Assistenti Sociali) e delle Cooperative Sociali
25 ottobre 2010 alle ore 16,30 davanti al Municipio
in concomitanza della seduta del Consiglio Comunale25 settembre 2010,

"Il clima di autoritarismo e la crescente burocratizzazione servono esclusivamente a legittimare l’apparato verticistico, (e i suoi lauti stipendi) senza migliorare in realtà il servizio al cittadino!
Denunciamo i tagli alla spesa sociale e le carenze di organico, insieme al tentativo di addossare al lavoratore pubblico responsabilità invece da ricercare nelle scelte dei politici e dei dirigenti!
E come se tutto ciò non bastasse, il governo ha bloccato il nostro contratto collettivo di lavoro per tre anni e innalzato l'età pensionabile delle donne, nella totale indifferenza delle forze politiche comprese quelle del centro sinistra!"

Le lavoratrici e i lavoratori dei Servizi Sociali del Comune di Torino manifestano e denunciano:
  • In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva gerarchizzazione del lavoro nei servizi sociali, che ha determinato l’esautorazione delle competenze professionali degli operatori sociali (educatori, assistenti sociali, operatori sociosanitari, amministrativi) in merito all’organizzazione dei servizi e il proliferare di quadri intermedi e apicali con la conseguenza di rendere l’ iter della richiesta del cittadino una corsa ad ostacoli, e con l’effetto di incrementare la spesa per ogni singola pratica.
  • Il clima di svilimento professionale per cui noi operatori sociali siamo considerati meri esecutori perdendo, in questo modo, le specificità delle nostre professioni quali l’ascolto, la relazione d’aiuto, la possibilità di progettare con l’utente nonché la partecipazione attiva nella progettazione dei servizi. Le riunioni di servizio sono diventate luoghi in cui si comunicano ai lavoratori le direttive prese dai vertici, sancendo in questo modo la verticalizzazione delle decisioni e impedendo l’esercizio delle proprie competenze professionali in merito all’organizzazione del lavoro. I continui cambi di rotta, (DGC 7 settembre 2010, esternalizzazioni, reinternalizzazioni ) con la scusa di far quadrare i bilanci, si traducono nell’utilizzo degli operatori sociali come pedine da muovere in base ai diversi piani dirigenziali. Si azzerano cosi la storia professionale e le acquisizioni esperienziali di interi profili. Basta vedere il recente piano di "riutilizzo" degli OSS o il tentativo di reinternalizzare il lavoro dei consulenti tecnici nei centri diurni per disabili. La decisione di tagliare le consulenze (che davano lavoro a circa 50 persone) è stata comunicata pochi giorni prima della ripresa dei laboratori, senza considerare né la perdita di reddito dei tecnici impegnati da molti anni, né l’impatto dell’improvvisa interruzione sugli utenti e sulla programmazione dei servizi diurni.
  • Da almeno due anni i lavoratori dell'assistenza sono sottoposti ad un continuo e progressivo incremento dei carichi di lavoro dovuti all'aumento del disagio sociale e alla mancata sostituzione del turn-over. Per tutta risposta l'amministrazione comunale ha approvato un piano assunzioni che prevede solo una decina di operatori sociali per tutta la città e- ben 16 nuovi dirigenti!. Tutto ciò avviene in una fase di crisi economica, dove il malessere sociale dei cittadini si acuisce e la spesa per far fronte ai loro bisogni viene tagliata. Non diminuiscono invece burocrazia e tempi di attesa per il cittadino. Ad esempio, la tanto pubblicizzata domiciliarità: prevede tempi certi nell’iter del procedimento, ma in realtà un tempo indefinibile per l’attivazione effettiva dell’intervento, in attesa della copertura finanziaria.
    In questo clima di arroganza si inserisce il mancato rispetto dell’accordo sindacale siglato nel dicembre 2005 dal comune di Torino e da CGIL, CISL e UIL e che prevede il passaggio di tutti gli educatori in fascia D entro il 2008.


L'Assemblea delle Educatrici e degli Educatori del Comune di Torino
Cicl. in proprio 6ottobre 2010

martedì 5 ottobre 2010

CHIUSURA DI VIA GHEDINI e IV GIORNATA DEGLI EDUCATORI




Carissimi, dopo un breve periodo di stasi del blog, ma non dell'associazione, riprendiamo a divulgare le notizie che ci arrivano dai nostri contatti........e news delle nostre attività.

Si ri-inizia, malgrado nostro, con questa e-mail, (ma anche con una buona proposta):

"Cari tutti la casa di via Ghedini chiuderà tra pochi giorni, vi preghiamo di aderire all'appello e farlo girare con urgenza. Entro la settimana prossima la lettera verrò inoltrata a sindaco e assessore e girata a tutti coloro che hanno aderito con tutte le firme
.
Vi ringraziamo

rete di cittadini operatori volontari e ospiti dei Senza Dimora Torinesi"

Nell'e-mail vi era allegato anche l'articolo del quotidiano La Stampa sopra pubblicato e la raccolta firme. Se siete interessati a firmare, potete scriverci a differentita@yahoo.it e vi invieremo tramite e-mail il file che potrete utilizzare.


La cooperativa Mirafiori da, ormai, 4 anni redige un Convengno intitolandolo "Giornata Educatori Professionali" e quest'anno il tema principale sarà "lasciare andare... verso l'autonomia", siamo lieti di presentarne il programma e di dar indicazioni a chi è interessato, su come partecipare...

ISCRIZIONI ANCORA APERTE, AFFRETTATEVI!
TORINO GIOVEDI' 14 OTTOBRE 2010

CONVEGNO - IV GIORNATA DEGLI EDUCATORI PROFESSIONALI

" LASCIARE ANDARE … VERSO L’AUTONOMIA "

CASA DEL PARCO - Via Artom angolo via Panetti – Torino


(cliccate sopra per ingrandire)

Il tema è l’autonomia, affrontiamo in questa giornata il modo in cui, come adulti e operatori, lasciamo andare i ragazzi verso la loro vita. L’intento continua ad essere quello di costruire uno spazio di pensiero e confronto tra professionalità diverse; costruire connessioni con i diversi saperi e alimentare la consapevolezza, la cultura e la responsabilità di ognuno rispetto al proprio compito.

Concepiamo questo spazio come un evento educativo idoneo alla possibilità di mettere a frutto proposte concrete di lavoro,

come già evidenziato lo scorso anno “esserci in un contesto e per un dato tempo per fare insieme”.

www.cooperativamirafiori.com

La partecipazione al Convegno costa € 25,00.

Il pagamento può essere effettuato a mezzo bonifico bancario indicando il proprio nome, cognome e causale:

"Seminario Casa del Parco - 2010"

su C/C Banca Prossima: IT08X0335901600100000002648 Torino,

oppure il mattino del Convegno ,

in questo caso è importante inviare con anticipo l'adesione e la modalità di pagamento scelta via Fax.

Per informazioni:

tel/fax 0113471263

dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 18:00

info@cooperativamirafiori.com

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI TORINO - CIRCOSCRIZIONE 10 MIRAFIORI SUD e della FONDAZIONE DELLA COMUNITA’ DI MIRAFIORI








martedì 6 aprile 2010

Seminari sull'adolescenza: 15/16 Aprile a Asti e Grugliasco





Segnaliamo due giornate di riflessione e approfondimento sui temi della tutela e della cura dei minori vittime di esperienze sfavorevoli o traumatiche organizzate dalla Cooperativa Sociale Giona e dal Centro Studi Hänsel e Gretel onlus in occasione dell’apertura della Comunità “Il nido di Zorba”.

I seminari si terranno:
giovedì 15 aprile presso l'Ex Sala Consiliare del Comune di Asti, Piazza San Secondo 1, Asti e
venerdì 16 aprile presso l'Auditorium di Borgata Paradiso, Viale Radich 4, Grugliasco (TO)
entrambi dalle 8.30 alle 17.30.


Nuovi appuntamenti con esperti dell'Educazione! 9-10 aprile 2010 a Torino


giovedì 25 marzo 2010

Incontro con Artesio: "Brutti, sporchi e cattivi" giov 25 marzo ore 18.00 torino


Una riunone molto interessante... anche se lo divulghiamo in ritardo, magari qualcuno interessato ha tempo e ci può andare.

Mostra: “L’ascolto e il paesaggio sonoro”



Una nostra collega ha realizzato, insieme al suo gruppo di lavoro, questa mostra. Pubblichiamo molto volentieri il suo volantino accompagnato dalle parole che lei stessa ha scritto per questa occasione.

Con molto orgoglio mi trovo a dover presentare la mostra “L’ascolto e il paesaggio sonoro”, momento conclusivo di un’attività del centro diurno che è durata circa un anno.

In queste ultime settimane, ho pensato spesso alle parole da utilizzare, a ciò che volevo si sapesse di quello che questo percorso è stato, e questo mio riflettere mi ha permesso di ripensare, un poco anche a ciò che siamo, al nostro modo di lavorare.

Due idee mi rigirano nella testa, una è legata al concetto di Fareassieme, che recupero da un convegno, “Le parole ritrovate” a cui abbiamo partecipato a Trento, l’altra è un pezzo di una canzone.

Cosa si intende con Fareassieme?

“Fareassieme è una filosofia, una pratica e una risorsa fondamentale che valorizza la responsabilità personale, la partecipazione, il protagonismo di utenti, famigliari ed operatori.

Fareassieme significa:

· Credere che tutti possediamo un sapere. Per molti il sapere deriva dall’esperienza acquisita convivendo con il disturbo psichico, per alcuni dall’esperienza maturata nel campo professionale. Valorizzando i nostri saperi diventiamo tutti più sapienti;

· Credere nel valore della responsabilità personale: l’impegno di ognuno diventa la forza di tutti;

· Credere che il cambiamento sia sempre possibile (…);

· Credere che ognuno abbia delle risorse e non sempre e solo dei problemi: guardiamoci dentro e ognuno troverà le sue.”

L’altra, una canzone di Nicolò Fabi, Costruire, il ritornello dice:” tra la partenza e il traguardo. In mezzo c’è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire e costruire è sapere e potere rinunciare alla perfezione”

Ecco ciò che siamo e ciò che questa attività è riuscita a rappresentare. Ci ha permesso di costruire relazioni, saperi nuovi, ci ha permesso di condividere momenti, conoscenze, ma anche risate e gioia.

Non sono sicura di essere riuscita a rendere in maniera chiara quello che per noi è stato questo percorso, spero di aver stuzzicato, almeno un poco, la curiosità di qualcuno di voi.

Allego il volantino e vi chiedo, se vi è possibile, di far girare l’informazione.

A tutti, grazie mille Erica

Il libro: "Perchè non rischiare?"


Pochi giorni fa è arrivata nella nostra casella postale elettronica la segnalazione di questo libro.... Mi permetto di dare un giudizio personale esprimendo la mia felicità al riguardo, perché ciò dimostra che si sta creando un contenitore culturale, obiettivo della nostra Associazione, e inoltre si è colta una delle nostre caratteristiche fondamentali: la condivisione.

Per tal motivo, vi rinnovo l'invito a continuare ad inviarci segnalazioni ed informazioni.

Grazie mille!!!

domenica 7 febbraio 2010

convegno:NUOVI SGUARDI DI SALUTE TRA DIRITTI DI CITTADINANZA E DIRITTO ALLA CURA


Convegno molto interessante organizzato dalla Regione Piemonte in collaborazione con Animazione Sociale

"La salute è la possibilità per i cittadini di fruire del diritto alla vita autonoma, con quel che essa comporta di fattori ”determinanti” quali la salute psicofisica, l’avere un lavoro adeguato, la sicurezza nel luogo di lavoro, la disponibilità di un’abitazione dignitosa, l’inclusione sociale, l’accesso alla formazione, la possibilità di sperimentarsi come soggetto sociale attivo.

Ora, in questi anni, la tutela della salute sembra confinarsi prevalentemente nella dimensione specificatamente sanitaria, al punto da poter parlare di un crescente processo di “sanitarizzazione”, soprattutto per alcune fasce sociali più fragili, incentrato sulla cura più che sulla prevenzione, a livello individuale più che a livello sociale.

Tutto questo a scapito di domande inevase sulla salute, vista nell’insieme dei suoi determinanti e delle condizioni - politiche, economiche, organizzative - che creano “ambienti” in cui anche il cittadino può avere cura della propria salute.

Da qui l’urgenza di contrastare il rischio che l’investimento pubblico sulla salute si limiti prevalentemente alle politiche sanitarie, senza tener conto della necessità di congruenti ed integrate politiche sociali di intervento.

Senza un organico sistema di servizi sociali e educativi, molti problemi generati nel sociale vengono a sovraccaricare i servizi di area sanitaria. In tal modo il rischio è una “delega” al mondo sanitario e ai suoi paradigmi di intervento, con la conseguenza di appesantire il “sistema”.

Il seminario si pone l’obiettivo, con il contributo di esperti del settore, di avviare una riflessione ed un confronto su questi temi per ricercare un possibile equilibrio tra diritti di cittadinanza e diritto alla cura".



mercoledì 27 gennaio 2010

MASCHERE, CORPO E IMMAGINI NELLE RELAZIONI DI CURA

Buongiorno... pubblico molto volentieri questo evento che ci hanno segnalato.



Metodi Vi invita a partecipare al corso

MASCHERE, CORPO E IMMAGINI

NELLE RELAZIONI DI CURA

Gruppi d’incontro Moreniani

per lo sviluppo del potenziale umano

dal 6 marzo al 7 giugno 2010

Conduttore: Mario Valzania

Chiediamo a chi non partecipa di segnalare l’iniziativa a chi potrebbe essere interessato.

Metodi Asscom & Aleph Srl

Via Guerzoni 15 - 20158 Milano

Tel. +39 02 6709556 - Fax +39 02 6703052

comunicazione@retemetodi.it - www.retemetodi.it

sabato 23 gennaio 2010

9-12 febbraio. Trieste 2010: che cos’è "salute mentale"? - "What's mental health?"

Con piacevole sorpresa ho ricevuto questo invito ad un particolare Incontro Internazionale organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda sanitaria per i Servizi Sanitari n°1 Triestina, di cui è direttore Peppe Dell'acqua.... e lo giro, molto volentieri, a tutti voi!!


"Lo abbiamo chiamato Incontro perché non è un convegno.

Che cos ' è "salute mentale " oggi ? Questo tema invita e sollecita chi vuole condividere il "rischio" di incontrasi e discutere con altri, diversi per storia, esperienza, contesto in cui operiamo e viviamo, tutte e tutti con l ' intenzione di scambiare e costruire insieme. Dai vari Paesi nascono ragionamenti e pratiche diversi e tuttavia interessanti nel loro insieme.

L ' incontro vuole essere perciò internazionale e un crocevia di storie, di azioni, di esperienze, di studi, di ricerche. Le offerte di riflessione sono molte e diverse tra loro. Trieste mette a disposizione luoghi, accoglienza e spunti per cercare un ' opportunità perché l’incontro accada.

Il Dipartimento di salute mentale dell ' Azienda sanitaria triestina, assieme alla Provincia e all ' Università di Trieste, alla Cooperazione sociale e al Comune, condomini del parco culturale di San Giovanni (l ' ex-manicomio), "apre le porte" per accogliere chi vuole intervenire, confrontarsi, discutere.

È un incontro autogestito e in buona misura autofinanziato (fatto salvo per l ' impegno degli operatori e l ' uso degli spazi pubblici), come forse non si usa più o come si deve sempre più spesso immaginare quando si vuole marcare un ' indipendenza di pensiero nel rispetto degli altri, anche e soprattutto delle differenze.

Chi verrà a Trieste in quei giorni di febbraio probabilmente freddi si aspetti calore, accoglienza e un gran benvenuto al ritrovarsi, al riconoscersi, al confrontarsi. Ci saranno istituzioni e istituzionalizzati, ricercatori e praticanti, pensatori e tecnici, lavoratori e cittadini, professori e studenti, familiari e persone con l ' esperienza."


Purtroppo ho dei problemi a pubblicare il programma (che include anche seminari di formazione teorico-pratici con crediti ECM). Se vi interessa averlo, inviateci una richiesta al nostro indirizzo e-mail differentita@yahoo.it.

giovedì 21 gennaio 2010

IV forum nazionale Paulo Freire





Come ogni anno, pubblichiamo volentieri e invitiamo tutti quanti a partecipare al forum organizzato dall'Istituto Italia Paulo Freire.

venerdì 15 gennaio 2010

Importante!!! Dgr del 30-12-2009

La Regione Piemonte ha pubblicato sul Bollettino Ufficiale n.2 del 14/01/2010 il Decreto Regionale emanato in data 30/12/2009, "Indicazioni in merito al personale con funzioni di educatore professionale operante nei servizi sanitari, socio - sanitari e sociali della Regione Piemonte. "
Nella prima parte hanno riscritto tutta la storia della formazione della figura dell'Educatore "con particolare riferimento alle scelte operate nella Regione Piemonte".

Facendo riferimento alla legislazione vigente hanno potuto ri-chiarire il quadro nazionale sulla spendibilità delle varie formazioni nei vari servizi.

[...]per lo svolgimento delle funzioni riconducibili alla figura dell’educatore professionale nel
settore dei servizi sociali:

a) diploma o attestato di qualifica di educatore professionale o di educatore specializzato o altro
titolo equipollente conseguito in esito a corsi biennali o triennali post-secondari, riconosciuti dalla
Regione o rilasciati dall'università (L. 845/78; D.M. 27 luglio 2000);

b) laurea in scienze dell'educazione-indirizzo educatore professionale extrascolastico, indirizzo e
curriculum educatore professionale (D.M. 11 febbraio 1991, D.M. 17 maggio 1996, D.M. 3
novembre 1999, n. 509);

c) laurea di educatore professionale conseguita ai sensi del D.M. 8 ottobre 1998, n. 520
(Regolamento recante norme per l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale
dell'educatore professionale).

possono lavorare invece nei servizi sanitari:
- l’educatore professionale formato nell’interfacoltà ai sensi del D.M. Sanità 520/98 è l’unico
educatore abilitato ad operare nei servizi sanitari.

- l’educatore professionale formato nella facoltà di Scienza dell’Educazione può svolgere attività

in ambiti professionali che non implichino servizi sanitari.

- tutti i corsi per la formazione al titolo di Educatore professionale previsti dal precedente

ordinamento sono stati aboliti poiché in contrasto con la normativa quadro nazionale di
riferimento che ha disposto la chiusura delle scuole regionali per le professioni socio-sanitarie. [...]

Per il settore socio-sanitario scrivono:

[...]Rimane, invece, una situazione di incertezza per quanto riguarda l’area dell’integrazione socio –
sanitaria, per la quale manca a tutt’oggi l’individuazione dei relativi profili a livello nazionale, così come previsto dal D.Lgs. n. 502/92 e s.m.i. Si tratta, peraltro, dell’area dove trova collocabilità la maggior parte degli educatori professionali e che comprende in particolare i servizi per la disabilità e parte dei servizi per i minori, le cui prestazioni sono a carico sia del comparto sanitario sia del comparto sociale. Sono servizi, quindi, in cui la compartecipazione finanziaria è giustificata da una forte integrazione gestionale che rende difficile separare le singole componenti.
Per i motivi succitati la Regione Piemonte ha costantemente auspicato il mantenimento di una figura unica di educatore da utilizzare in tutti i servizi nei quali tale operatore trova collocabilità, in particolare dove le componenti sociali e socio-sanitarie sono fortemente intrecciate. Inoltre, proprio perché tale operatore è titolare di un “progetto educativo” nei confronti dell’utente, si è sempre
sostenuto che siano da valorizzare al massimo grado le sue competenze educative e relazionali, ancorché sia definito come “professione sanitaria”. Tale specificità della figura professionale dell’educatore è stata a suo tempo alla base del percorso che ha portato alla nascita del corso di laurea interfacoltà, come in precedenza precisato.[...]

Poi danno una loro posizione ed interpretazione della legislazione, ribadendo alcuni concetti, ma chiarendone (o complicandone) altri.

[...]• Gli operatori che svolgono funzioni di Educatore Professionale nei servizi sanitari sia gestiti
direttamente dalle AA.SS.LL., sia gestiti in convenzione con altri enti, dovranno essere in possesso del titolo di laurea di educatore professionale conseguito ai sensi del D.M. 8 ottobre 1998, n. 520 (Regolamento recante norme per l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'educatore professionale).
Resta inteso che gli operatori impegnati in tali aree, con funzioni di educatore professionale,
potranno continuare ad operare, al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza, fermo restando che gli stessi dovranno rientrare, con graduale priorità, nei percorsi di riqualificazione
espressamente dedicati, previsti nel presente provvedimento.

• Per gli ambiti di attività e le tipologie di servizi afferenti in via esclusiva al settore dei servizi
sociali (dove non è prevista compartecipazione della sanità), i titoli di studio attualmente rilasciati dai canali di formazione universitario e della formazione professionale utili per lo svolgimento delle funzioni riconducibili alla figura dell’educatore professionale sono i seguenti, (ai sensi della D.G.R. n. 30-3773 del 11/09/2006 “L.R. 08//01/2004, n. 1 - Indicazioni in merito al personale operante nei servizi sociali della Regione Piemonte”):
- diploma o attestato di qualifica di educatore professionale o di educatore specializzato o altro
titolo equipollente conseguito in esito a corsi biennali o triennali post-secondari, riconosciuti dalla
Regione o rilasciati dall'università (L. 845/78; D.M. 27 luglio 2000);
- laurea in scienze dell'educazione-indirizzo educatore professionale extrascolastico, indirizzo e
curriculum educatore professionale (D.M. 11 febbraio 1991, D.M. 17 maggio 1996, D.M. 3
novembre 1999, n. 509);
- laurea di educatore professionale conseguita ai sensi del D.M. 8 ottobre 1998, n. 520
(Regolamento recante norme per l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale
dell'educatore professionale);
Si tratta di elencazione di carattere meramente ricognitivo, in attesa dell’emanazione della
normativa statale sulle professioni sociali.

• Per i servizi dell’area dell’integrazione socio-sanitaria si ritiene opportuno, a causa della
strettissima integrazione operativa e funzionale oltre che finanziaria, prevedere un percorso di
progressivo adeguamento rispetto al possesso della laurea di educatore professionale conseguita ai sensi del D.M. 8 ottobre 1998, n. 520. Ciò nell’ottica di favorire il più possibile il mantenimento di un’unica figura con funzioni educative. Lo specifico professionale di tale figura, infatti, ancorché definita come “professione sanitaria”, deve comprendere competenze educative e relazionali, in quanto essa è titolare di un “progetto educativo” nei confronti dell’utente.
In un ottica programmatoria di medio termine si può ipotizzare, in particolare, che, nell’arco di un quinquennio, a partire dalla data di inizio effettivo del primo corso di riqualificazione dedicato, tutti
gli operatori con funzioni educative impiegati nei servizi dell’area dell’integrazione socio–sanitaria debbano essere in possesso della laurea di educatore professionale conseguita ai sensi del D.M. 8 ottobre 1998, n. 520. Tale periodo si giustifica con riferimento ai tempi di adeguamento del gettito formativo del Corso di Studi Interfacoltà rispetto all’aumentato fabbisogno del territorio.
Fino alla conclusione del percorso suddetto, oggetto di una fase programmatoria debitamente
monitorata ed aggiornata sulla base degli esiti del monitoraggio, resta inteso che, per quanto
riguarda le figure professionali operanti in tale area, continueranno ad applicarsi i principi e le
determinazioni di cui alla già citata D.G.R. n. 30-3773 del 11/09/2006. Ciò anche tenuto conto della necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza a favore degli utenti seguiti dai servizi.
Resta inteso, inoltre, che, in virtù dell’autonomia organizzativa dei servizi, potranno continuare a operare educatori in possesso di attestato regionale di E.P. o laurea in Scienze dell’Educazione,
qualora il progetto assistenziale ed educativo individuale e il modello organizzativo del servizio
giustifichino la presenza delle diverse tipologie di operatori, consentendo di distinguere la
componente sociale da quella sanitaria, nel rispetto della normativa regionale sugli standard
gestionali dei servizi e dei livelli essenziali di assistenza. [...]




In seguito hanno deliberato

[...]delibera
1. Di attivare, per le motivazioni in premessa illustrate, un percorso programmatorio di medio termine inerente la figura dell’E.P., per una valutazione e monitoraggio complessivo rispetto ai titoli di studio attualmente rilasciati dai canali di formazione universitario e della formazione professionale utili per lo svolgimento delle funzioni riconducibili alla figura dell’educatore professionale nel settore dei servizi sanitari, sociali e integrati, con riferimento al quadro normativo esistente e secondo le modalità e tempistiche illustrate in premessa.
2. Di dare mandato alla Direzione Sanità, d’intesa con la Direzione Politiche sociali, con la
Direzione Innovazione, Ricerca, Università e con la Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro, di verificare con gli Atenei pubblici e privati del territorio nazionale l‘avvio di un percorso di studi “dedicato” per consentire l’acquisizione del titolo di E.P. ai sensi del D.M. 8 ottobre 1998, n. 520 agli operatori attualmente in servizio, con funzioni di Educatore Professionale, in possesso di titoli di studio di formazione post secondaria diversi da esso, secondo le modalità indicate in premessa e che saranno oggetto di specifico Protocollo di Intesa tra la Regione e l’Università.
3. Di precisare, ai sensi della normativa citata in premessa, che vengono riconosciuti equipollenti
al diploma universitario di educatore professionale di cui al D.M. n. 520/98 i diplomi e gli attestati di E.P. conseguiti entro l’anno formativo 2000/01, in quanto conseguiti in base alla normativa precedente a quella attuativa dell’art. 6, c. 3 del citato D.M. n. 520/98. Ciò in considerazione del fatto, come già evidenziato in precedenza, che l’ordinamento didattico del relativo corso universitario è stato istituito soltanto con D.M. 02.04.2001 e che tale decreto è da considerarsi la prima e unica fonte normativa attuativa dell’art. 6, c. 3 del D.Lgs. 502/92 per quanto riguarda l’E.P.
4. Di favorire l’incremento del gettito formativo di base degli Educatori formati dal Corso di
studi Interfacoltà in Educazione Professionale per rispondere alle aumentate richieste del territorio Di dare atto che alla spesa derivante dal presente proe Lavoro, di verificare con gli Atenei pubblici e privati del territorio nazionale l‘avvio diAssegnazione sul competente capitolo del bilancio 2010. [...]

Invio a tutti i nostri contatti il testo in Pdf, e allo stesso tempo, se qualcuno non riesce a reperirlo può chiedercelo inviandoci la richiesta a differentita@yahoo.it.... è MOLTO IMPORTANTE CHE LO LEGGIATE!!!

Un particolare grazie a Rosanna che ci ha inviato questo documento in tempi così brevi.

martedì 12 gennaio 2010

Convegno dell'Anep "Io sono: il Core Competence dell'Educatore"


Vi segnaliamo anche il Convegno che ha organizzato l'Anep a Bologna sul Core Competence che hanno scritto.
P.S: cliccare sull'immagine per ingrandire. Inoltre abbiamo anche il programma del Convegno ma non riesco a pubblicarlo perché risulterebbe illeggibile, perciò se siete interessate inviateci una richiesta a differentita@yahoo.it e noi ve lo invieremo.

Incontro "Torino e il diverso" 19 gennaio

All'interno del ciclo di incontro di TORINO FRA LE RIGHE organizzato dall'Associazione Premio Italo Calvino e il Circolo dei lettori, c'è anche questo evento che ci potrebbe interessare.. perché no?



martedì 19 gennaio 2010 ore 21.00

Circolo dei Lettori

via Bogino 9 - Torino

TORINO E IL DIVERSO

Dai personaggi di Giovanni Arpino, Alessandro Perissinotto e Beppe Rosso,

le figure della diversità nella ‘città fragile’

Con la partecipazione di
Beppe Rosso, attore, regista e scrittore
Pierluigi Dovis, direttore della Caritas
Silvano Montaldo, direttore del museo Lombroso

Pranzo con l'Associazione "Un sorriso per l'Africa" per il 17 gennaio


E si inizia l'anno con tante proposte e tanti eventi....

Un nostro contatto ci ha segnalato che l'associazione Onlus "Un sorriso per l'Africa" ha organizzato una pranzo per raccogliere fondi, se vi interessa il 17 gennaio 2010 non dovrete cucinare!
P.S.: cliccate sempre sull'immagine per ingrandirla.