martedì 29 dicembre 2009

Auguri per un 2010



Auguri a tutti per l'anno

2010


che porti con sè tante opportunità
e volontà di coglierle

lunedì 14 dicembre 2009

Parere legale!!!!


Abbiamo il parere legale! Ci siamo confrontati con uno Studio Legale per chiedere un "Parere legale" sulla situazione nazionale dell'educatore. Ovvero un giudizio su come sta legislativamente la nostra professione.
Bene... eccovi il riassunto.

martedì 1 dicembre 2009

sabato 28 novembre 2009

News: "Basta repressione!" 28-11-2009

Anche se oggi è troppo tardi per pubblicarlo, vi informo che i seguenti promotori:

Collettivo Infoshock - Csoa Gabrio, Alchemica - Bologna, Polvere - giornale di strada, Isola di Aran, Cobs - Coordinatori Operatori Bassa Soglia Piemonte

hanno indetto per oggi 28 novembre in piazza castello ore 15.30h un presidio.

Per i seguenti motivi:


"Basta repressione!

La Fini-Giovanardi continua ad arrestare ed uccidere i consumatori di sostanze in nome di una repressione fine a se stessa, che contrasta con la promozione di criticità e consapevolezza, strumenti fondamentali in grado di far emergere modi di agire che garantirebbero protezione individuale e collettiva, antidoti ai comportamenti a rischio da contrapporre alla spirale della dipendenza. Gli spot antidroga perseguono e affinano le logiche di tipo terroristico, appoggiati dal bio-riduzionismo del Dpa che rivela sempre più la sua volontà di smantellare le politiche di riduzione del danno.

L’antiproibizionismo deve essere rilanciato con forza, alla luce della complessità del mercato delle sostanze e sostenuto dalla necessità di affermare pratiche di autodeterminazione ed indipendenza delle scelte, nella sua accezione più ampia e a tutela della dignità di tutti i consumatori.

Ci sentiamo di sostenere l’affrancamento dalle dinamiche di potere che vorrebbero tutti omologati e assoggettati a regole morali che ubbidiscono ciecamente a logiche di controllo e di profitto, ignorando totalmente la salute ed il benessere del soggetto.

Sentiamo di dover dare una risposta chiara a queste forme di repressione e strumentalizzazione in vista del convegno nazionale delle regioni, “La governance nel settore delle dipendenze”, che si terrà a Torino nei giorni 1 e 2 dicembre 2009, con lo scopo di lanciare un chiaro messaggio in merito alle assassine politiche antidroga del governo.

Invitiamo pertanto, sabato 28 novembre, i singoli e le realtà che si sentono interessate e che da anni lottano per una politica ragionevole, rispettosa della persona e antiproibizionista, a concretizzare un momento di mobilitazione quanto più possibile partecipato."

Novità dal fronte della tossicodipendenza in Piemonte

Nostri colleghi ci hanno avvisato di questo evento e delle conseguenti iniziative:

documento:

OLTRE LA BARBARIE, PER IL RISPETTO

E PER UNA POLITICA NON REPRESSIVA SULLE DROGHE

PRESIDIO A TORINO IL 1 DICEMBRE DALLE ore 9.00

CORSO STATI UNITI 23

Nei giorni 1 e 2 dicembre, a Torino si tiene la Conferenza delle Regioni e delle province Autonome "La governance nel settore delle dipendenze". E' un appuntamento istituzionale da cui chi come noi - operatori, associazioni, consumatori - è stato colpito e deluso dalle scelte ideologiche e autoritarie della Conferenza governativa di Trieste, si aspetta almeno un segno di ragionevolezza in controtendenza, un dibattito aperto, pragmatico e plurale attorno alle politiche e alle pratiche in tema di consumi e dipendenze. Le stesse Regioni si sono più volte scontrate con il governo su questi temi, sono state anche fortemente penalizzate nella conferenza nazionale, servizi e operatori del pubblico sono stati ridicolizzati e umiliati dal Dipartimento di Giovanardi, alcune politiche - come la riduzione del danno - che molte Regioni praticano e sostengono, sono state addirittura cancellate dal vocabolario governativo. Tuttavia e nonostante questo, nessuna sede istituzionale ha ancora ritenuto indispensabile una seria valutazione degli esiti della legge e dell'approccio repressivo, ed anzi, chi prova a studiare questi esiti viene zittito e umiliato, come accade al gruppo di ricercatori universitari che ha analizzato l'applicazione delle sanzioni amministrative.

E' proprio questo scenario, fatto di arroganza istituzionale, di approcci criminalizzanti, di enfasi punitiva e insieme di ideologismi, a permettere e incentivare il più pieno arbitrio, la peggior ferocia istituzionale, la totale mancanza di qualsiasi rispetto per i consumatori, a calpestarne diritti,dignità, vita.

La morte di Stefano Cucchi non è che una e l'ultima di tante morti e di tante offese al diritto e ai diritti: non un caso isolato, ma l'ovvia conseguenza di uno stigma, di un disprezzo, di una criminalizzazione che fanno dei consumatori di droghe delle non-persone, degli invisibili.

Contro ogni ipocrisia, noi sappiamo che la barbarie non è un accidente, ma si costruisce: con le leggi punitive, le immagini mass mediate, un senso comune pompato e strumentalizzato. E' così che un agente si sente autorizzato a pestare, e un medico a non curare. E' così che si ammazza. Ed è anche così che accade che una politica ragionevole ed efficace come la riduzione del danno faccia paura: perché la sua efficacia si basa sulla dignità, sulla consapevolezza e sul rispetto. Parole che l'attuale politica sulle droghe non conosce.

Per questo, al presidio del primo dicembre, lottiamo - insieme - contro la barbarie degli omicidi degli "invisibili", e per una politica ragionevole che al centro metta il RISPETTO e non il codice penale. E' questo il solo modo per interrompere l'ormai infinito elenco dei morti, dei suicidi, degli incarcerati, degli umiliati. Il solo modo che conosciamo di "governare" consumo e dipendenze.

Vi chiediamo di inviare la vostra adesione a: cobspiemonte@gmail.com e di essere con noi, il 1 dicembre, OLTRE LA BARBARIE, PER IL RISPETTO

Primi promotori:

COBS - Coordinamento degli operatori dei servizi a bassa soglia del Piemonte; Rete Socialeinmovimento; InfoShock-Gabrio; Associazione Isola di Arran; Giornale di strada Polvere, Forum Droghe, Associazione Adelaide Aglietta "



Le parole per dirlo: RDD o PPC?

Incontro satellite tra gli operatori, le associazioni, gli amministratori attorno alle politiche di riduzione del danno e gli esiti dell’approccio penale al consumo di droghe


Martedì 1 dicembre 2009 ore 18

corso Stati Uniti 23 – 1° piano

Torino

Nella sede della Conferenza delle Regioni sulle dipendenze, operatori e associazioni auto-organizzano un evento-satellite per discutere in modo aperto due temi che l’ultima Conferenza nazionale di Trieste ha volutamente escluso: la riduzione del danno e gli esiti dell’approccio penale della legge 49/06.

  • Sulla riduzione del danno, il recupero dell’esclusione ideologica del “quarto pilastro” tentato dal Dipartimento con il documento attorno alla “Prevenzione delle Patologie Correlate”, è stato fin peggio del silenzio cui voleva rimediare. Con questo testo infatti, non solo in modo aprioristico si chiude la porta ad ogni innovazione - incluse quelle per cui sono già evidenti a livello internazionale i risultati - ma si sancisce anche una netta chiusura nei confronti degli assunti stessi, scientifici e politici, su cui in questi decenni la RDD si è basata e ha costruito le sue pratiche, in Italia e nel mondo
  • Sulla legge Fini Giovanardi, in nessuna sede istituzionale – fatta eccezione per la Regione Toscana - si è ad oggi ritenuto opportuno promuovere una valutazione degli esiti dell’approccio penale al consumo. Una decisione tutta politica, perché i dati ci sono, basta leggerli e analizzarli. Come hanno fatto le associazioni ANTIGONE e FORUM DROGHE, che presentano il loro Libro Bianco, rapporto, aggiornato agli ultimi mesi, su processi, sanzioni, incarcerazioni; come ha fatto FORUM DROGHE con la ricerca sugli esiti delle sanzioni penali in Toscana. Come hanno fatto i ricercatori di sei università italiane, che negli ultimi due anni hanno analizzato le ricadute e i risultati delle sanzioni amministrative previste dalla legge: una ricerca che non possiamo ancora leggere perché bloccata dal Dipartimento governativo.

In questo quadro, è importante rilanciare il confronto e il dibattito critico, valorizzare e mettere in circolo i tanti saperi accumulati in decenni di pratiche, ritrovare voce per rilanciare un movimento di riforma verso una “ragionevole politica sulle droghe”.


Primi promotori: FORUM DROGHE - ANTIGONE – COBS -Coordinamento operatori servizi a bassa soglia del Piemonte

Per adesioni e informazioni: Forum Droghe, susanna.ronconi1@virgilio.it





venerdì 6 novembre 2009

Il 16 Novembre a Torino Film Festival "la bocca del lupo"

La cooperativa Parella ci ha inviato la notizia di questo interessante evento:

San Marcellino è un'associazione genovese che si occupa da molti anni di persone senza dimora, segnaliamo volentieri la loro iniziativa.

Prima del film "La bocca del lupo" promosso dalla Fondazione san Marcellino


Cari amici,

sono lieto di comunicare che è terminata la lavorazione del film realizzato dal regista Pietro Marcello al quale san Marcellino ha affidato il non facile compito di descrivere la vita delle persone più povere sullo sfondo della nostra città. Il film sarà presentato al prossimo Festival di Torino e proiettato in quella sede la sera del 16 novembre.

Ho trovato il programma sul sito di TFF .

"Dentro il pacchetto sicurezza" lettera delle Sorelle di Porta Palazzo

Una nostra collega ci ha inviato questa e-mail che sono lieta di pubblicare sul blog, sempre attenendoci alla condivisione delle informazioni.

"...eppure ci siamo chieste: "Qual è il luogo più infetto?"... le turche della Questura o il cuore umano!?"

Per "dar voce a chi non ha voce", le Sorelle di Porta Palazzo, suor Paola e suor Julieta, che vivono nel cuore della Torino multietnica, condividendone per scelta di servizio la condizione umana, hanno scritto la lucida testimonianza in allegato, da divulgare.

Saluti cari

Terry Silvestrini

Per contatti

paolapignatelli@hotmail.com


Long1/2 Rif.Assicurata 050741528024,Rif.Istanza 519736899917: Comunichiamo convocazione il 04/11/2009 alle 08:30 per integrazione pratica. Per dettagli col Remetente:MININTERNO”…

In un SMS si concentra tutta l’assurdità di un “pacchetto sicurezza”… che racchiude anche noi!

Ovvero, sr Julieta da tre anni ormai in Italia, mozambicana di Porta Palazzo, nella più totale gratuità di servizio alla “Torino Plurale”, è convocata nuovamente in Corso Verona, all'alba del 4 novembre 2009, per non chiarita integrazione pratica… che sarà?!...

Dopo una vigilia che ci ha viste, previdenti, presso l’ingessata Cancelleria della Curia arcivescovile, a raccogliere firme e timbri, garanti di autenticità, da parte di un “pianeta ecclesiastico” piuttosto griffato, che poco ci appartiene, ma che – tuttavia – nelle ridondanze burocratiche ci è necessario…ci portiamo, allo spuntar del giorno ai cancelli della Questura, di Corso Verona, sezione immigrazione.

Veramente se ne vedono "di tutti i colori", fino al colore della vergogna, che è quello della pelle di chi è italiano e quasi non vorrebbe più esserlo, di fronte a certe espressioni di volgare disumanità, di stupidità abissale, di negazione ostinata di evidenze, di orgoglio di razza che richiama altri tempi...

Nel silenzio oscillante tra rabbia e sgomento, nell’umido di un’alba resa più fredda dallo scenario circostante, dai toni espressionisti, abbiamo visto e fotografato con gli occhi, con il cuore e con l’adrenalina a mille!

Una fiumana muta, in tensione tra rassegnazione e rivolta… inquietante, forse pericolosa?!

Giovani mamme nigeriane e marocchine con piccoli intirizziti in carrozzina, fermi ai cancelli dalle 4 del mattino, marocchini e albanesi che vivono di espedienti, fino alla "vendita del posto in coda" a 50 euro, cinesi assorti dentro il loro PC portatile, che ingannano l’attesa ignari del mondo circostante seguendo film sottotitolati dai colori taglienti, anziani di ogni lingua, pazienti e rassegnati, come vecchi cani da caccia, fieri nei ricordi…giovani coppie dell'est che si scaldano reciprocamente fra baci e massaggi ai polpacci...

Poliziotti che sembrano usciti dalle tele di Grosz, con manganello in mano e forti dei segni di un potere, contro la fiumana inerme e congelata, che ha il potere del segno… sbrodolano minacce ironiche sulle espressioni sgomente di una giovane moglie filippina, appellandola "signorina" di fronte al marito italiano, che si vergogna d’esser tale…

Tra una coppia albanese e il cinese videodipendente, due suore, di cui una "straniera", che da tre anni lavora giorno e notte, gratuitamente, per costruire integrazione con e per la Chiesa, con e per il Comune “sta”, sospesa nel mistero di una “integrazione burocratica”: ancora le viene richiesto di “lasciare le impronte”… come se non bastassero tutti i segni seminati in tre anni di strada, in mezzo alla gente…ma le “impronte” danno più garanzia dell’impronta!... della caparbia, costante, quotidiana volontà di costruire un meglio per tutti…

E si tratta di “impronte per la Scientifica”...perché presunta potenziale delinquente...tutto fa pensare...

Che dire?!...oltre la rabbia, l’indignazione, l’impotenza di fronte alla stupidità?...

Contro i cattivi, ammesso che ce ne siano, si può combattere, ma contro gli stupidi, di cui l’esistenza è certa…che fare?!...

Non vogliamo cercare soluzioni preferenziali per le religiose o per la chiesa, che ben più potrebbe fare e dire al riguardo del pacchetto sicurezza, ma si vorrebbe semplicemente dar voce a chi non ha voce, denunciare la disumanità delle procedure burocratiche e la disorganizzazione, mista a frustrazione inacidita, dei nostri "sportelli amici"...dove si viene accolti da operatrici che maneggiano il tuo passaporto munite di guanti usa e getta, come tu fossi appestato e non si curano che tu, in coda magari da tre ore al freddo, se ti scappa la pipì sei costretto a farla in "cessi" assolutamente allucinanti...eppure ci siamo chieste: "qual è il luogo più infetto?"...le turche della Questura o il cuore umano!?...

...Dobbiamo poter raccontare questi flashes, perché è ora che se ne parli...anche noi...

le polemiche sui crocifissi tolti dai muri non servono...le radici cristiane dovrebbero spingerci a togliere i crocifissi dalle strade!...perché Gesù Cristo...dicono, "passasse risanando"...

Con affetto e tutta la forza di un magnificat che vorrebbe realmente “abbattere i potenti dai troni e risollevare gli umili”

Le Sorelle di Porta Palazzo




giovedì 5 novembre 2009

IMPORTANTE: Resoconto dell'incontro tra Ass. Differentità ed un Ufficio Legale

L'Associazione Differentità ha chiesto da tempo un parere legale sulla situazione attuale in cui versa la professione dell'educatore presso un'Ufficio Legale. Lunedì due nostri colleghi si sono incontrati con i legali per un aggiornamento e, a fronte delle nuove notizie, hanno ragionato su alcuni punti.
Eccone il resoconto che vi invito caldamente a leggere.

Torino, 3/11/2009

Aggiornamenti


Successivamente all’incontro con gli Assessori Artesio e Migliasso avvenuto il 27/10/2009, Gabriele Bresso e Chiara Scantamburlo dell’Associazione Differentità hanno incontrato l’avvocato a cui qualche tempo fa era stato richiesto un parere legale.


A seguito dei confronti avuti emergono alcune perplessità sull'idea della Regione di fare la riqualifica.


  • La Regione non vuole chiedere l'autorizzazione al Ministero per poter effettuare una riqualifica in un anno, e se il ministero successivamente interviene e invalida il titolo?

  • L'Università di Torino è vincolata dal Decreto Mussi a riconoscere al massimo 60 crediti per i titoli extrauniversitari, come mai il Sacro Cuore no? A quali leggi fa riferimento?

  • La Regione ha intenzione di considerare identici i percorsi formativi di Scienze dell'Educazione e quelli delle Scuole Regionali. Di fatto, però, non lo sono. Mentre gli esami sostenuti a scienze della formazione possono essere considerati equipollenti in un percorso ad oc e potrebbero consentire un percorso molto breve, chi è in possesso del Diploma Regionale è vincolato dal Decreto Mussi.


Secondo notizie che non è ancora stato possibile verificare, sembra che la posizione dell'Università non sia stata di chiusura totale come riferitoci dalla Regione, ma di tutela degli studenti in quanto la richiesta regionale era in violazione alle leggi attuali. È quindi stato chiesto alla Regione di farsi portavoce, presso il Ministero, della situazione piemontese e di richiedere una deroga alla legge. In caso contrario, secondo l'Università, il titolo conseguito non è valido.


Per quanto riguarda un ricorso di un educatore diplomatosi alla scuola regionale dopo il 2001, l'avvocato ha detto che è difficile che una sentenza su di un lavoratore possa cambiare la situazione a tutti gli altri in quanto la sentenza è personale e considera solamente le condizioni specifiche di quel caso. Cambiando anche di poco le condizioni, la sentenza non avrebbe più valore.


Per maggiori informazioni contattare:

Associazione Differentità: differentita@yahoo.it

Resoconto incontro con gli Assessori Artesio e Migliasso del 27-10-2009




Prossimo incontro
lunedì 9/11/2009
ore 18.00
c.so Brescia, 14 -Torino.

Durante l'incontro, aperto a tutti, si discuterà di quali iniziative intraprendere d'ora in avanti.

Cliccate sopra ogni pagine per ingrandirle. Buona lettura.



news per Torino: approvate mozioni su vulnerabilità sociale e donazione organi

Abbiamo ricevuto un'e-mail da una nostra collega che lavora all'interno del Comune di Torino che ci annunciava queste due good news.

CONTRASTARE VULNERABILITA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE COL PIANO REGOLATORE SOCIALE

Inserire nel piano regolatore sociale un programma di prevenzione e contrasto alla vulnerabilità e all’esclusione sociale, nonché la definizione di un piano di edilizia popolare e sociale.
E’ quanto chiede una mozione approvata questo pomeriggio dal Consiglio comunale e che ha come prima firmataria Maria Teresa Silvestrini (Prc).
Il documento chiede a sindaco e giunta di predisporre un programma per definire obiettivi e mezzi delle politiche dell’Amministrazione, in questo ambito, attraverso un lavoro interassessorile, che dovrà comprendere strumenti di conoscenza del fenomeno e una rete fra Città e i soggetti istituzionali e del privato che operano nel campo della vulnerabilità, della precarietà e dell’esclusione sociale.
La mozione, inoltre, prevede di assegnare le aree già destinate ad edilizia sovvenzionata, affinché vengano realizzati gli immobili previsti, ed impegna ad individuarne di nuove per edilizia popolare e sociale.

F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 4 Novembre 2009




INTENSIFICARE LA SENSIBILIZZAZIONE ALLA DONAZIONE DI ORGANI

Un impegno della Città di Torino per promuovere la donazione di organi, tessuti e cellule. Lo chiede una mozione, prima firmataria Maria Teresa Silvestrini, della IV Commissione consiliare.
L’atto impegna il sindaco e la giunta a ripetere l’iniziativa realizzata cinque anni fa di inviare a tutte le famiglie una lettera per invitarle alla solidarietà nei confronti delle persone malate che necessitano di un trapianto.
Inoltre, la mozione chiede di attivare una collaborazione tra le associazioni che promuovono la donazione di organi (ANED, AIDO, ADMO, ACTI, AITF, GAU), il Polo Cittadino della Salute e l’assessorato all’Istruzione per realizzare iniziative rivolte alle scuole e alle Circoscrizioni.
Con l’atto si invitano il sindaco e la giunta a valutare la possibilità di distribuire al momento del rinnovo della carta d’identità un opuscolo informativo sulla donazione degli organi con allegata la dono-card, un tesserino con cui cittadino esprime la propria volontà.
Infine la mozione chiede il Comune si attivi nei confronti di Anci Piemonte e Federsanità Piemonte, per avviare campagne di comunicazione nazionali concordate tra ministeri competenti, enti territoriali, Federazione Nazionale Ordini medici Chirurghi e Odontoiatri, confessioni religiose e associazioni di settore.

La mozione è stata approvata con 30 voti a favore e un astenuto.

L.C. -Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 4 Novembre 2009

venerdì 23 ottobre 2009

PRESIDIO 27 OTTOBRE 2009

E' indetto un presidio per

mercoledì 27 ottobre 2009
dalle 15.30 alle 18.30
davanti alla sede dell'Assessorato alla Sanità regionale
presso Corso Regina Margherita 153



e' l'occasione giusta per mobilitarsi e far sentire la propria voce...

... è giunto il momento di renderci visibili...


Accompagneremo i rappresentanti del Gruppo Promotori Educatori nella consegna della raccolta firmeagli Assessori Artesio e Migliasso.


Due nostri colleghi si stanno adoperando nell'organizzazione del presidio (volantini, striscioni, ecc..), se qualcuno vuole aiutarli scriva a differentita@yahoo.it

Ringraziamo tutti quelli che hanno firmato la petizione e, particolarmente, a chi si è impegnato nel divulgarla. Abbiamo raccolto circa 300 firme, e riteniamo che sia un ottimo risultato, dato i tempi ristretti e il periodo estivo poco propizio alla diffusione di una petizione.

mercoledì 30 settembre 2009

Il circolo della Fiaba...

Buongiorno a tutti! Abbiamo ricevuto una e-mail che ci chiedeva di pubblicizzare un laboratorio, ovviamente accettiamo l'invito e buona fiaba!

La struttura del CIRCOLO DELLA FIABA



docenti Silvia Iannazzo, attrice, storyteller e drammaterapeuta; Marina Gellona, ricercatrice della narrazione.

quando: dal 6 ottobre 2009 al 25 maggio 2010, martedì, ore 20.30-22.30, con frequenza settimanale.

numero di incontri: 28 incontri da due ore ciascuno.

dove: presso il Centro TOPOS, di via Pinelli 23 (zona Piazza Statuto).

perché:

- ritrovare il valore formativo (di educazione di sé e reciproca, nelle relazioni umane) delle fiabe
- scoprire la propria voce narrante, il corpo espressivo e il valore comunicativo dei movimenti e di pochi oggetti.
- allenare e coltivare queste qualità di esploratori e di narratori di fiabe, per poterle donare ai bambini, o a altri adulti, con i quali, per la professione che svolgono o per cura genitoriale, si trovano in contatto.

Iscrizioni: entro il 29 settembre 2009; l'iscrizione viene completata con un pagamento di 50 euro.

posti disponibili: 14

lezione di prova: se non raggiungiamo il numero massimo di iscritti previsto entro il 4 ottobre, offriremo una lezione di prova, la prima, il 6 ottobre, gratuita. Chiediamo una mail o telefonata per prenotare un posto. L'iscrizione o la rinuncia al corso dovrà essere decisa al termine della prima serata.

costo: tre rate da 200 euro.

Sconto del 10% per pagamento anticipato entro il 6 ottobre.

Prima rata: entro il 6 ottobr; seconda rata: entro l'8 dicembre; terza rata: entro il 2 marzo 2010.

se cliccate sul volantino, si ingrandirà e troverete ulteriori informazioni .. .





giovedì 17 settembre 2009

Aiuto della CGIL

La CGIL ha riferito espressamente di far riferimento a loro nel caso in cui colleghi impiegati nel settore sanitario senza il titolo richiesto dalla normativa si vedessero modificare il contratto. Potete chiedere di Gabriella Semeraro alla CGIL di Torino.

Riunione per nuove idee ed iniziative

Questo è solo l'inizio di un lavoro comune per diventare finalmente attori e protagonisti nella gestione della nostra professione...... per tal motivo il gruppo educatori promotori vi invita tutti quanti il

30 settembre 2009
ore 17.45 Corso Brescia 14


dove decideremo insieme le future iniziative da perseguire.

Prossimo passo: richiesta di un ulteriore appuntamento con gli Assessori e presidio

Il gruppo educatori promotori ha l'intento di chiedere un appuntamento in cui siano presenti entrambi gli Assessori, in quanto ritiene che l'argomento di cui si sta discutendo è di competenza sia della Sanità che del Welfare. All'interno dell'incontro si farà il punto della situazione e si consegneranno le firme raccolte.

Presumiamo che abbia luogo all'inizio di ottobre e per l'occasione pensavamo di indire un piccolo presidio (pacifico, per carità) sotto la sede dell'incontro: dietro le firme ci sono pur sempre delle persone, così come ogni decisione (o anche ogni sua assenza) ha ripercussioni su persone. Non appena verrà fissata la data la faremo circolare;

Federsoliderietà, Associazione dei Comuni, Legacoop, ANEP e sindacati hanno incontrato a loro volta Artesio e Migliasso

Federsolidarietà, Associazioni dei Comuni, Legacoop ed Anep hanno incontrato gli Assessori Artesio e Migliasso per discutere dei contenuti della circolare ed esprimere le loro perplessità. Le risposte date dagli Assessori sono le medesime che ci ha riferito l'Assessore Artesio durante il nostro incontro del 7/08/09 (Resoconto pubblicato qui di seguito nel nostro blog).

Resoconto Incontro con l'Assessore alla Tutela della Salute e della Sanità Piemonte Eleonora Artesio




Il Gruppo promotori educatori è riuscito ad incontrare l'Assessore Artesio il 7/08/09. Questo è il resoconto di cosa si è discusso durante l'appuntamento...

vi ricordo che potete commentare se volete!

P.S: Per poterlo leggere basta che ci cliccate sopra.

giovedì 16 luglio 2009

CONTATTI

Indirizzo:

Differentità
casella postale 532
Via Alfieri 10
10121 Torino Centro

Indirizzo e-mail: differentita@yahoo.it

domenica 12 luglio 2009

Petizione 9/7/2009. Risposta alla Circolare prot.n 293/uc/san del 18/2/2009 emanata dall'Assessore Artesio

Qui di seguito troverete il frutto degli incontri spontanei di alcuni educatori che di fronte alla Circolare prot.n 293/uc/san del 18/2/2009 emanata dall'Assessore Artesio, hanno deciso di attivarsi e farsi promotori di una petizione. Abbiamo sentito l'esigenza di unirci per dar voce alla nostra professione ed esprimere il nostro dissenso di fronte all'ingiustizia cui gli educatori sono sottoposti ogni qualvolta si decida di "regolarizzare" il nostro profilo, senza ascoltare la nostra opinione. Nel corpo della petizione troverete, oltre alle richieste specifiche che avanziamo alla Regione Piemonte, anche una dichiarazione delle fondamenta culturali dell'educatore a cui vorremmo che le Istituzioni facessero riferimento nei processi di regolamentazione. L'Associazione Differentità ha offerto il suo sostegno come segreteria organizzativa del gruppo educatori promotori. Vi terremo aggiornati. Continuate a seguire il blog e passate la voce........
Se volete anche voi far firmare il documento ai vostri colleghi, scriveteci



PETIZIONE


Gentile collega,
siamo un gruppo di educatori provenienti dagli ambiti lavorativi più disparati (pubblico, privato sociale; sanitario, socio-assistenziale, …) e con formazione diversa (scuole regionali, riqualifiche, Scienze dell’Educazione, Corso di laurea Interfacoltà) che liberamente e spontaneamente si è riunito e ha deciso di attivarsi per far sentire la propria voce in merito ai cambiamenti che, per l’ennesima volta, toccano la nostra professione e tutti noi da molto vicino.

A seguito di recenti controlli dei NAS presso alcuni servizi presenti sul territorio regionale, è stata riscontrata un’irregolarità nell’applicazione della normativa vigente in merito al titolo della figura dell’educatore professionale. Tale irregolarità riguarda specificatamente il comparto sanitario, presso il quale può operare solo chi è in possesso della Laurea in di Educatore Professionale conseguito presso i corsi Interfacoltà o chi è in possesso del titolo rilasciato dalle scuole regionali e conseguito entro il 31/12/1999.

Così si era infatti espressa la Corte Costituzionale con la Sentenza n. 153/2006, dichiarando che l’Art. 32, commi 1 e 2, della legge della Regione Piemonte 8 gennaio 2004 n. 1 viola l’esclusività della competenza statale in materia di individuazione delle figure professionali, dei relativi profili e dei titoli abilitanti stabilita dal nuovo testo dell’Art. 117, terzo comma, della Costituzione.

A seguito dell’irregolarità riscontrata l’Assessore alla Tutela della salute e Sanità della Regione Piemonte dott.ssa Eleonora Artesio, ha emanato una circolare (prot.n 293/uc/san del 18/2/2009) in cui, precisato quanto sopra, dà istruzione alle Aziende Sanitarie affinché si accertino che il personale sanitario con profilo di educatore professionale risulti in possesso dei titoli abilitanti alla professione, cioè quello rilasciato dai Corsi di Laurea Interfacoltà e i diplomi regionali conseguiti entro il 31/12/1999.

Ad oggi nei servizi sanitari o con partecipazione sanitaria lavorano educatori in possesso di una molteplicità di titoli previsti dalla legge regionale citata. L’Art. 32, commi 1 e 2 stabiliva infatti che per l’esercizio della professione di educatore professionale occorreva, alternativamente, «a) diploma o attestato di qualifica di educatore professionale o di educatore specializzato o altro titolo equipollente conseguito in esito a corsi biennali o triennali post-secondari, riconosciuti dalla Regione o rilasciati dall'Università; b) laurea in scienze dell'educazione-indirizzo educatore professionale extrascolastico, indirizzo e curriculum educatore professionale; c) laurea di educatore professionale conseguita ai sensi del D.M. 8 ottobre 1998, n. 520 [Corso di Laurea Interfacoltà]».

Tutto ciò si va ad inserire in un momento storico in cui i servizi sociali a disposizione dei cittadini vedono una seria riduzione che comporta meno servizi per le persone in difficoltà, più fatica per chi vi lavora e tagli dei posti di lavoro.


CONSEGUENZE E CONSIDERAZIONI

Gli effetti di tutto questo sono piuttosto allarmanti. Molti colleghi che lavorano in ambito sanitario non hanno il titolo richiesto ed il rischio che si profila potrebbe anche essere quello di una denuncia penale per abuso di professione sanitaria, nonostante il titolo in suo possesso fosse, fino a poco tempo fa, riconosciuto dalla legge della Regione Piemonte.

Per far fronte alla situazione la nostra Regione pare disponibile a trovare soluzioni in merito ai titoli acquisti solo fino al 2004. Il periodo compreso tra il 1999 e il 2004 è da considerarsi di vacanza formativa, poiché non era attivo alcun percorso formativo che desse l’abilitazione per il comparto sanitario: l’Università ha infatti attivato il primo corso triennale per Educatore Professionale presso l’Interfacoltà nell’a.a. 2002/2003. Queste sono le considerazioni che, a dire delle Regione, porrebbero le basi legali per la regolarizzazione fino al 2004. La Regione sembra inoltre intenzionata a far si che in futuro all’interno dei suoi servizi sia presente un’unica figura di educatore: quella con il titolo conseguito presso il Corso di Laurea Interfacoltà. Chi non ha questo titolo dovrà riqualificarsi e, sempre la Regione, stima siano circa 60 gli educatori da riqualificare che già lavorano nella sanità e circa 600 gli educatori impegnati negli altri servizi sanitari e d’integrazione.

Riteniamo tale proposta inaccettabile sotto tanti punti di vista:
  • non si può chiedere nuovamente a personale che lavora, qualificato, con anni di esperienza, che magari ha già effettuato una riqualifica per adeguare il suo titolo di studio alla richieste provenienti dalla stessa Regione Rimonte, di affrontare una nuova riqualifica, magari a 50-55 anni, con tutto ciò che comporta in termini di costi individuali (economici, di tempo, di stress) e a carico dell’Ente – e di conseguenza della collettività – che dovrà concedere premessi, individuare sostituti, ecc.;
  • non può essere imputata la responsabilità della situazione attuale ai lavoratori: non sono loro, infatti, che hanno definito le regole. Semmai le hanno seguite, accedendo a concorsi che prevedevano il titolo di studio in loro possesso o accettando proposte di assunzione da parte degli Enti del privato sociale che, necessariamente, si rifacevano alla normativa vigente.
  • non ha senso separare la professione di educatore svolta in servizi sanitari e socio-assistenziali. Ciascun educatore deve continuare ad avere la possibilità di lavorare in entrambi i comparti, in base alle opportunità e alle esigenze. La formazione e le caratteristiche professionali, che si basano sulla progettazione e sulla relazione educativa, consentono tale mobilità e definiscono l’integrazione una caratteristica tipica della figura, come anche la Legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e il piano socio sanitario 2006-2010 richiedono.

SCOPO DELLA PETIZIONE E RICHIESTE ALLA REGIONE PIEMONTE

Lo scopo di questa raccolta firme è duplice: far sentire la nostra voce a chi dovrà decidere del futuro nostro e di tanti colleghi e fare pressione affinché si giunga ad una soluzione più giusta rispetto ad una situazione che si è creata non certo, lo ribadiamo, per responsabilità o negligenza degli educatori.

Pertanto

In merito a quanto sopra si richiede alla Regione Piemonte di impegnarsi per trovare soluzioni atte a risolvere l’attuale situazione sulla base di alcuni criteri che riteniamo imprescindibili:

  1. stabilire che, data la situazione attuale del personale in servizio presso i servizi sanitari o con partecipazione sanitaria, la Regione Piemonte riconosca tutti titoli di studio in possesso degli educatori in servizio (Laurea di Educatore Professionale Interfacoltà, Laurea in Scienze dell’Educazione, Diploma e attestato rilasciato dalle scuole regionali sia in sede di formazione di base che di riqualifica);
  2. riconosca altresì l’attestato professionale che verrà acquisito dagli educatori che stanno frequentando gli ultimi corsi di riqualifica iniziati nell’autunno 2008, attivati e fortemente caldeggiati dalla Regione Piemonte stessa che già sapeva da diversi anni che tale titolo non abilitava alla professione in ambito sanitario (almeno dalla Sentenza n. 153/2006 della Corte Costituzionale);
  3. che la Regione Piemonte si faccia promotrice nelle sedi istituzionali appropriate (Conferenza Stato-Regioni, ecc.) di una riforma del percorso formativo di base dell’educatore professionale al fine di individuare un unico titolo per tutti i comparti. A tal fine teniamo a ribadire la necessità che venga preservata la specificità del lavoro educativo che si fonda principalmente sulla relazione d’aiuto, sulla relazione educativa e sulla progettazione educativa. La sua formazione di base dovrà continuare ad essere incentrata principalmente sulle scienze di natura pedagogico evolutiva, integrata – come è sempre stato – da competenze provenienti da altre aree disciplinari (scienze psicologiche, sociologiche, antropologiche, mediche, giuridiche e organizzative). Tali competenze devono e possono integrare e completare il profilo dell’educatore professionale ma non definirlo. L’allegato al presente documento approfondisce questo punto e, pertanto, è da considerarsi parte integrante e indivisibile dello stesso;
  4. che si impegni ad operare in tutte le sedi opportune affinché venga data una corretta informazione a chi intende formarsi alla professione di educatore in merito ai percorsi formativi ad oggi attivi e ai relativi sbocchi professionali.

Torino, 9 luglio 2009

Gruppo educatori promotori
(Matteo Baldo, Alessandro Bianchi, Gabriele Bresso, Maria Dalla Mariga, Francesco Garzone, Michela Martini, Simone Nosenzo, Veronica Paolella, Silvia Sammartino, Alessandro Zanetti)


Segreteria organizzativa:
Associazione Differentità
http://differentita.blogspot.com/
differentita@yahoo.it

Allegato:

Gli educatori proponenti la raccolta firme si riconoscono in una professione che, nelle sue linee essenziali, segua i punti sotto elencati:

  1. La professione dell’educatore professionale si fonda principalmente sulla relazione d’aiuto, educativa e sulla progettazione educativa;
  2. le competenze che l’educatore deve mettere in campo sono principalmente di natura pedagogico evolutiva ma anche tecnico scientifica. Queste ultime (elementi di psicologia, psicologia evolutiva, psicologia sociale, sociologia, comunicazione, neuropsichiatria infantile, psichiatria, medicina di base, ecc.) sono necessarie per tutte le altre competenze che riguardano l’esigenza di un lavoro interistituzionale ed interprofessionale (lavoro con le reti formali ed informali);
  3. il profilo dell’educatore professionale deve essere unico con possibilità di espletare le proprie competenze sia nel comparto socio-sanitario che in quello socio-assistenziale;
  4. coloro che formeranno l’educatore professionale dovranno formarlo sia nel comparto socio-sanitario che in quello assistenziale;
  5. il ruolo unico dell’educatore professionale si è strutturato negli anni conclamandosi inequivocabilmente attraverso l’esperienza diretta sul campo;
  6. noi ci opponiamo con forza e determinazione a tutti i possibili tentativi di medicalizzazione della figura dell’educatore professionale, pur tenendo conto che nella sua formazione devono rientrare a pieno titolo ed in modo integrato competenze provenienti da altre aree disciplinari (scienze psicologiche, sociologiche, antropologiche, mediche, giuridiche e organizzative). Tali competenze devono e possono integrare e completare il profilo dell’educatore professionale ma non definirlo, poiché tale profilo è definito dalla sintesi dei saperi messa in opera nella relazione e progettazione educativa;
  7. in base ai saperi così definiti l’educatore si caratterizza come unica professione in grado di fare sintesi tra le diverse aree disciplinari ed integrare virtuosamente nel lavoro con la persona gli apporti provenienti dagli altri professionisti della relazione d’aiuto. Preservarne la natura e le specificità valorizzandole, ha un diretto impatto sulla qualità dei servizi, aspetto d’interesse fondamentale per chi esercita la professione di educatore ma riteniamo anche per la collettività e la stessa Regione Piemonte come Ente erogatore dei servizi stessi;
  8. la storia della pedagogia ci insegna che medici famosi hanno fatto un percorso tecnico scientifico che il ha portati alla pedagogia e non viceversa. Questo significa che un buon percorso educativo agisce anche sugli stili di vita ed evita che il soggetto divenga, nella medicalizzazione, “oggetto di cura”. L’educatore tiene conto delle parti malate del soggetto ma con la relazione e la progettazione si rivolge, attivandole, alle parti sane del soggetto, crea occasioni affinché il soggetto si posso realizzare attivando il proprio desiderio.

giovedì 2 luglio 2009

Circolare (prot.n 293/uc/san del 18/2/2009) dell'Assessore Artesio
















Siamo riusciti ad avere grazie a Simone (grazie!) la circolare della Regione. A causa di problemi logistici del blog, posso inserirla come immagine, quindi se volete ingrandirla per leggerla dovrete cliccarci sopra.


mercoledì 1 luglio 2009

Buone Nuove sulla circolare (prot.n 293/uc/san del 18/2/2009) dell'Assessore Artesio

Si dice che....

altre Regioni, come il Veneto, abbiano in realtà già affrontato il nostro problema. Anch'essi si sono trovati, come noi, a dover rimettere in regola la categoria degli educatori che lavorano all'interno dei servizi sanitari e socio-sanitari secondo la normativa vigente, per evitare l'accusa di "abuso di professione". La strategia adottata è stata quella di riconoscere sia i titoli equipollenti all'Interfacoltà in Educazione Professionale, secondo il D.M. del 27 luglio del 2000 (che comunque sarebbero quelli che la Regione ha intenzione di "salvare"), sia i lauerati in Scienze dell'Educazione e i possessori del titolo delle Scuole regionali.

Se vi interessa, potete leggere il resoconto della riunione "Tu vuò fa l'educatore" tenutosi grazie alla Cooperativa Animazione Valdocco e redatto dalla cooperativa stessa.

Se avete più informaizioni di noi.. e le volete condividere. vi invito a inviare il materiale a

differentita@yahoo.it

oppure postare direttamente qui.

Appena abbiamo della documentazione che attesti cos'è successo in quelle Regioni lo pubblichiamo.

martedì 9 giugno 2009

Intervista alla radio Kasellanti.

Ragazzi....

giovedì 11 giugno 2009
dalle ore 19.00h
al Caffè Basaglia in via Mantova 34
(Torino)
la trasmissione radiofonica
IKasellanti


ci intervisterà sul lavoro svolto dalla nostra Associazione.

Tutto l'evento sarà trasmesso sulle frequenze digitali di www.radiotrip.net.

Vi consiglio, però, di partecipare alla serata, in quanto si tratta della festa per un anno di vita di questo progetto radiofonico (che sarebbe molto interessante conoscere insieme) e saranno re-intervistati ospiti salienti della radio, accompagnati da un apericena (la quale è gradita la prenotazione al numero 011 9400871 Punto Rete Area Caselli), della buona musica, uno spettacolo teatrale "Dalla ruota al viaggio. Scambiarsi sguardi, cambiare sguardo." a cura del Punto Rete Il Vicolo di Chieri e del Teatro Popolare Europeo e una mostra fotografica "A me non mi sembra un aereo!Il mondo lo vediamo tutti allo stesso modo?" a cura di Enzo Tamagna.

Conosciamo insieme nuove realtà divertendoci un po'.

P.S: Spero di riuscire in poco tempo a pubblicare il riassunto di cosa si è detto al workshop2.

domenica 7 giugno 2009

Chiusura del dormitorio in Strada Castello.

Il crollo del welfare. Il Comune di Torino ha cominciato a far tagli nel sociale ed eccone il risultato: la chiusura di un servizio come il dormitorio situato in Strada Castello Mirafiori e l'indebolimento di altri servizi.
Maggiori informazioni le trovare in questo blog :
Senza pazienza...

Un'amica ci ha riferito inoltre, che ci sarà l'iniziativa:

La notte bianca degli invisibili
mercoledì 10 giugno dalle ore 18.30
Piazza San Carlo
Torino

Se avete notizie di fatti o iniziative simili.. mandatecele che vi aiutiamo a farle circolare!
La nostra e-mail è sempre: differentita@yahoo.it.

martedì 26 maggio 2009

Ultimissime belle news.

Un'ordinanza del Tribunale qualche tempo fa ha riammesso al lavoro due operatori, licenziati per inadeguamento del titolo, che si sono qualificati con la Scuola Regionale per Educatori dopo il 1998. Per tal motivo, molto probabilmente, anche questa categoria di educatori può continuare a lavorare all'interno di servizi sanitari o socio-sanitari.

se qualcuno sa qualcosa in più, commenti il post o ce lo comunichi alla nostra e-mail.

sabato 23 maggio 2009

Manifesto dell'educatore

A fronte della richiesta di alcuni Presidi delle Facoltà di Medicina e Chirurgia di far diventare la formazione dell'educatore un master post-infermieristico urge dichiarare a chiare lettere CHI SIAMO e QUALI SONO LE NOSTRE COMPETENZE PROFESSIONALI. Scusate la franchezza, ma, personalmente, mi è parso che chiunque abbia un minimo di potere in questa bella Italia possa un giorno svegliarsi e dire.... "Ma sì... oggi l'educatore deve essere formato dalla Facoltà di Economia e da Giurisprudenza e d'ora in poi si occuperà di lavorare per ....". Una volta dichiarati i nostri "paletti professionali", forse, riusciremo a difenderci da simili attacchi.


Inoltre la nostra filosofia di lavoro è ben chiara: lavoriamo insieme per costruire una nostra cultura che diffonderemo per farci conoscere e giustamente rivalutare. A tal proposito pubblichiamo uno scritto di una nostra collega Maria Dalla Mariga, che già da tempo aveva riflettuto su questa questione. Usiamolo come base di lavoro per costruire una nostra CARTA D'IDENTITA, o appunto, un MANIFESTO.


Eccolo.



L’ EDUCATORE PROFESSIONALE


CHI E’: un professionista , esperto in relazione educativa

I SAPERI: educativo relazionale trasversale a più discipline: pedagogia,
sociologia, psicologia, diritto, legislazione ed organizzazione dei
servizi socio-sanitario e lavorativo, neuropsichiatria, psichiatria, igiene,ecc.
discipline ecologico- ambientali.

CHE COSA FA: progettazione socio-educativa e co-progettazione in reti primarie e secondarie
in approccio multidisciplinare
" la trasversalità delle funzioni, evita la cristallizzazione
istituzionalizzante , promuove l’ integrazione circolare di azioni tra ambiti d’intervento diversi"

AMBITI D’ INTERVENTO: educativo: di prevenzione primaria e secondaria, di riduzione
del danno, socio-riabilitativo, lavorativo –occupazionale,
ecologico-ambientale

DEONTOLOGIA: contribuisce al progresso di partecipazione democratica, attraverso
percorsi di accompagnamento all’ esigibilità tra diritti e doveri
costituzionali in situazione di vulnerabilità , favorendo e promuovendo il riequilibrio tra disparità sociali per :

PRODOTTO: cambiamento individuale, sociale sistemico-circolare
favorire l’ accesso al diritto di cittadinanza e di appartenenza attiva
creare agio attraverso processi di empowerment
agisce progresso umano/civile attraverso azioni democraticamente definite e deliberate per un riequilibrio sociale partecipato possibile

COSA CHIEDIAMO: che sia data dignità e diritto alla professione e al lavoro attraverso:
La definizione di un profilo professionale di base unico, trasversale ai settori d’intervento e riconosciuto a livello interministeriale
Superamento della frammentazione attuale con la definizione di un percorso di formazione universitaria unico con possibilità di corsi di approfondimento specifici nella specialistica
Riconoscimento ed equiparazione contrattuale unica indipendentemente dal settore lavorativo di inquadramento, per porre fine alla discriminazione professionale presente in atto che viola la Dichiarazione Universale dei diritti; adottata dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 10/12/48 (art. 23 comma 2) e riconosciuta dalla Comunità Europea e dallo Stato Italiano .


Seguono la Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" e il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 N. 502 * (in S.O. alla Gazzetta Ufficiale 7 gennaio 1994 n. 4) Testo aggiornato del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, recante: "Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421" che non ho riportato per questioni logistiche.


Bene. Apriamo il dibattito!!! Cosa ne pensate?


Di questo ne parleremo anche in

WORKHOP 2

SABATO 30 MAGGIO 2009

ore 10.30-12-30

Sala Meeting di Passpartout

Via San Marino, 10 Torino


durante questo incontro ci saranno gli aggiornamenti dei gruppi di lavoro formatisi durante il workshop del 21 febbraio e in più ci saranno aggiornamenti sulla situazione attuale dell'educatore.


Vi aspettiamo.

venerdì 22 maggio 2009

Ultime news.



Ragioniamo su cosa sta capitando sia a livello regionale che nazionale con questa professionalità che ci distingue dalle altre, non facciamoci accecare o assordare dalla rabbia, ma usiamola intelligentemente come una spinta tenacia per voler cambiare le cose.

Ecco le news.


In seguito ad un controllo dei Nas alla Regione Piemonte e anche ad una loro notevole sanzione, la Regione ha deciso di "riordinare" la nostra professione. Molti nostri colleghi che lavorano in campo sanitario (servizi come quelli psichiatrici, per le tossicodipendenze o comunque fininziati dalle ASL) rischiano di essere accusati di "abuso di professione". Probabilmente questa accusa potrà essere estesa anche a chi fa parte dei servizi socio-sanitari, ma lo sapremo a breve con certezza.
Quale educatore è in regola e quale no?
Sono in regola gli educatori che possiedono il diploma della Scuola Regionale ottenuto prima del 1998 e i laureati presso l' Interfacoltà in Educazione Professionale.
Quale soluzione è possibile per regolamentare tutti gli altri operatori?
L' Assessore Artesio dice che una sanatoria non è possibile svolgerla in quanto per poterla attuare si dovrebbero mettere daccordo tutte le Regioni e aprire un dialogo con lo Stato, ma per loro, nelle altre Regioni non esiste questo problema... è esclusivamente piemontese (momento di rilfessione).
Allora: cosa fare con tutti gli altri operatori che hanno studiato per svolgere questo lavoro e gli avevano fatto credere che con quel titolo avrebbero potuto professare liberamente?
Tutti a studiare se non vogliono cambiare servizio. La Regione ha deciso di istituire un Corso parallelo a quello di Educazione Professionale per riqualificare tali educatori. In accordo con l'Università questo Corso (che prevede la frequenza obbligatoria e il raggiungimento di 120 CFU) sarà strutturato in modo tale da agevolare il più possibile i lavoratori tenendo conto che comunque sono già qualificati e impegnati temporalmente ed energicamente a lavorare non solo per passione ma anche e soprattutto per vivere.

Spunti di riflessione: è vero che il problema è esclusivamente piemontese? E quindi non è possibile richiedere una sanatoria?

Nel mentre noi abbiamo inviato alla Regione Piemonte e all'Università, già da tempo la lettera che molti di voi hanno firmato durante il Convegno del 31 gennaio 2009 o nei giorni seguenti, ma non ci è ancora pervenuta risposta.

Ragazzi... facciamo appello alla nostra e vostra professionalità: siamo porfessionisti che lavorano in luoghi complessi e spesse volte, tornando a casa, abbiamo voglia di semplicità e svagare il nostro pensiero. Ci siamo sempre occupati degli altri e pochissime volte di noi stessi e della nostra professione, forse è ora di pensarci. Possediamo un bagaglio culturale ed sperienziale notevole che distinguono la nostra professione dalle altre, serviamocene per capire cosa sta capitando sia a livello regionale che nazionale, non facciamoci accecare o assordare dalla rabbia, ma usiamola intelligentemente come una spinta tenacia per voler cambiare le cose. Le accuse non ragionate servono solo ad aumentare l'ignoranza e ad aumentare l'oblio in cui stiamo cadendo.

lunedì 4 maggio 2009

Risposta dei Corsi di Studio in Educazione Professionale in merito alla proposta Master "Educatore" di Scienze Infermieristiche

In risposta alla proposta sorta all'interno della Conferenza Italiana tra Presidi di Medicina e Chirurgia di trasformare la formazione dell'educatore in un Master di Scienze Infermieristiche, i Corsi di Studio in Educazione Professionale hanno sottoscritto un documento.

Invito tutti quanti a leggerlo dato che stanno tutelando anche gli interessi della nostra professione e della futura qualità dei servizi.

Noi al contempo potremmo stilare insieme uno scritto in cui dichiariamo "chi è e cosa fa l'educatore" in modo tale da poterci difendere da ulteriori attacchi alla nostra Identità Professionale.

martedì 24 marzo 2009

Notizie un po'... allarmanti


Sul sito dell'interfacoltà di Torino (http://eduprof.campusnet.unito.it/cgi-bin/avvisi.pl/Show?2de2 ) sono comparse queste due notizie:

  1. la Regione Piemonte ha diramato una nota (La nota regionale dell'Assessorato alla Sanità del 12 febbraio 2009, con oggetto “Precisazioni sul profilo dell'Educatore professionale”) in cui sostiene di voler far rispettare la legge D.M. 520/1998 dando disposizione che soltanto gli educatori laureati all'Interfacoltà in Educazione Professionale possono lavorare nei servizi sanitari. Il fatto è che questa nota non è chiara non si capisce se quando si rivolgono ai servizi sanitari fanno riferimento a tutti servizi che hanno una compartecipazione economica sanitaria o solamente a quelli in cui c’è una titolarità del Servizio Sanitario Nazionale.

Cosa può succedere? E' vero che la legge non può essere retroattiva (cioé rivalersi anche a chi è stato assunto in passato), ma negli appalti le cooperative, se dovranno rispettare tale nota, dovranno dimostrare di impiegare solo personale laureato all'Interfacoltà.

E il posto di lavoro dei nostri colleghi di Scienze dell'Educazione e di quelli che si sono formati alle scuole regionali dopo il 1999?

Altro problema, l’Università forma teoricamente 160 Educatori Professionali all’anno. Questo numero non è sufficiente a garantire la copertura di tutti i servizi. Cosa succederà? Chiuderemo i servizi?

Cosa si sta facendo? L'interfacoltà di Torino sta lavorando assieme ad una parte della Regione Piemonte per poter charire con gli organi regionali competenti la nostra situazione lavorativa.

Noi cosa possiamo fare? Sei a conoscenza di sviluppi pratici di questa nota regionale? Se si, ce lo puoi comunicare?

  1. E' giunta la notizia che all'interno della Conferenza Italiana dei Presidi di Medicina circola un documento in cui si propone di modificare l'organizzazione del Corso di studi Interfacoltà in Educazione Professionale: vogliono trasformare il Corso di Studi in un master di Scienze Infermieristiche!

Ovviamente l'Interfacoltà di Torino non è assolutamente daccordo e ha chiesto al Preside di Medicina e Chirurgia di Torino di portare le nostre istanze.

ci hanno informato che è stata istituita una commissione addetta a lavorare nella costruzione del nostro Corso e il Preside di Medicina di Torino si è volutamente inserito per portare la nostra posizione e tutelarci il più possibile.

Pensate se in un mondo futuro potranno lavorare nei servizi soltanto i laureati all' Interfacoltà che potrebbe diventare solo più un master di scienze infermieristiche..... e la relazione? La Pedagogia? La psicologia?

Cosa diventeranno i nostri servizi? Surrogati degli Ospedali?

La prima azione che ci è venuta in mente è stata quella di scrivere una lettera ai Presidi di Medicina in cui spieghiamo chi siamo, cosa facciamo e come vorremmo essere formati.

Tu cosa ne pensi? Sei d’accordo con noi? Quali proposte suggerisci?

Appena possibile organizzeremo una riunione pubblica in cui analizzare la situazione e organizare, con il vostro aiuto, delle azioni per far pervenire il nostro dissenso nelle sedi più opportune.

Ti invitiamo a commentare con le tue perplessità e i tuoi suggerimenti le notizie su questo blog.


mercoledì 4 febbraio 2009

Workshop 21 Febbraio 2009





WORKSHOP

Sabato 21 Febbraio 2009

9.30h-12.30h

Via San Marino, 1o Torino
Teatro di Passpartout


Tema principale: in vista dei futuri incontri con la Regione Piemonte (Vedi "Lettera alla Regione e all'Università degli Studi di Torino"), cominciamo a ragionare insieme su quali preoccupazioni/proposte formative, occupative e culturali vogliamo discutere con loro. Iniziamo dunque a costruire un immaginario comune e condiviso sulla professione dell'educatore.