sabato 26 gennaio 2008

4/12/07 Nello specifico...

per rispondere ai messaggi di Matteo allego gl'articoli della stampa del 4 e del 2 dicembre...

"La Stampa", 04 Dicembre 2007, pag. 55 (cronaca di Torino)

Casa Comune
La narcosaga diventa una farsa

Beppe Minello

La narcosaga continua e fa precipitare nel ridicolo o imbarazzo, fate voi, la maggioranza che governa la città. Anche ieri sera una parte del centrosinistra, quella più moderata e che ruota attorno ai consiglieri cattolici dell'ormai ex-Margherita e, appunto, i Moderati intesi come partito, hanno fatto in modo di non essere in aula quando si sarebbe dovuto iniziare il dibattito sulla mozione che parla di narcosale. E con 25 consiglieri presenti, è ancora mancato e per la 7ª volta consecutiva, il numero legale.

Forse un record. Certamente un fatto malaugurante, accaduto nel giorno in cui il Partito democratico faceva il suo ingresso in Sala Rossa: Pd-l'Ulivo si chiama da ieri il gruppo più numeroso di Palazzo Civico affidato ad Andrea Giorgis il quale ha nuovamente e amaramente toccato con mano le difficoltà che da mesi incontra nel guidare la litigiosissima compagine. Un fatto accaduto appena ventiquattro ore dopo un vertice di maggioranza al termine del quale ci si era illusi di poter contare su un nuovo inizio per riallacciare un dialogo, trovare un metodo per superare incomprensioni e divisioni.

Illusioni naufragate alle 19,34 quando il presidente Castronovo ha comunicato l'assenza del numero legale. Alle 19,08 su un'altra votazione s'erano registrate 41 presenze. Cos'era accaduto nel frattempo? «Una cosa vergognosa - urlava nei corridoi di Palazzo Civico un altrimenti mite Mimmo Gallo, capogruppo dei Comunisti italiani - i cattolici, guidati da un deputato della Repubblica qual è Marco Calgaro e i Moderati se ne sono andati facendo mancare non solo il numero legale ma impedendo a noi tutti di esercitare il nostro diritto di voto». Parole durissime condivise da Monica Cerutti di Sinistra democratica e Luca Cassano di Rifondazione: «Un bell'esordio per il Partito democratico, cosa farà quando si presenteranno altre spinose questioni? Abbandonerà sempre l'aula». «Ma si voti la mozione, che paura c'è?» aggiungeva Porcino, ex-Ulivo. Un marmaldeggiare osservato con compiacimento dall'opposizione, conscia del fatto che non c'era bisogno di fare nulla, a farsi male ci pensava già benissimo da solo il centrosinistra.

Un atteggiamento, quello dell'ala moderata, sul quale forse ha avuto il suo peso quanto accaduto poco prima, alla notizia che il consigliere Gavino Olmeo sarebbe rientrato nel Pd dopo esserne uscito appena 6 giorni fa. «Entra, esce, stiamo assistendo a un film ridicolo: ci spiegate cosa accade?» aveva provocato Cantore di Forza Italia. «Forse c'è stato un intervento della volontà divina...» aveva esagerato Mimmo Gallo.
«Quanto accaduto non è un disastro, ma certamente sale sulle ferite di questa maggioranza - prova a minimizzare il sindaco Chiamparino - è comunque una questione meramente politica non amministrativa. E' legittimo volere il ritiro della mozione sulle narcosale per presentarne una nuova che coinvolga tutti; è però un messaggio sbagliato far mancare solo il numero legale. Si resti in aula e si voti secondo coscienza».





"La Stampa", 02 Dicembre 2007, pag. 68 (cronaca di Torino)

IL MINISTRO AL SERMIG
Ferrero: Torino dia l'esempio aprendo subito le narcosale

«Sì alle narcosale». Il ministro alla solidarietà sociale Paolo Ferrero non ha dubbi: «Mi auguro che Torino dia un segnale all'Italia e le adotti. Ridurrebbero i rischi di contagi e anche i delinquenti che lucrano sulla droga». Lo ha detto ieri a margine dell'incontro organizzato da «Torino Città aperta» al Sermig, in occasione della festa nazionale della Romania. All'appuntamento hanno presenziato centinaia di romeni. «Bella gente, di belle tradizioni» ha detto loro don Ciotti. «Abbiamo bisogno di immigrazione» ha sottolineato il ministro, che ha puntato il dito contro la Lega Nord, che sollecita il tema della sicurezza. «Bisogna dare più polizia a chi delinque» ha replicato Ferrero. «Ma più integrazione a chi si comporta bene, compreso il diritto al voto amministrativo». Quanto alla droga Ferrero è per una riforma dell'attuale legislazione: «Il proibizionismo in America servì solo a offrire affari alla mafia».

Articoli reperiti da Davide Sprocatti

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